Smantellato locale di ‘ndrangheta di Roccabernarda: 10 arresti. Indagini avviate dall’omicid

L’indagine avviata dopo l’omicidio di Rocco Castiglione e del tentato omicidio del fratello Raffaele, avvenuti con un agguato nelle campagne di Roccabernarda, nel crotonese, il 31 maggio 2014, ha portato all’arresto di 10 persone nell’ambito dell’operazione denominata “Trigarium”. I carabinieri hanno accertato in quel territorio la presenza di un locale di ‘ndrangheta dedito alla commissione di furti e uccisioni di animali d’allevamento e da cortile, danneggiamenti aggravati alle colture ed estorsioni a danno di persone intimidite tanto da farle desistere anche solo dal presentare denuncia. I militari dell’Arma, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia, hanno individuato i componenti del sodalizio criminale, composto da 15 indagati (11 raggiunti da provvedimenti cautelari) al cui vertice si è imposto Antonio Santo Bagnato, ideatore dell’agguato per imporsi sul territorio come capo dell’organizzazione criminale a discapito della famiglia Castiglione. Uno dei destinatari dell’ordinanza è ricercata. Gli arrestati sono Antonio Santo Bagnato (50 anni, di Roccabernarda), Giuseppe Bagnato (31 anni, di Crotone) Maurizio Bilotta (35 anni, di Crotone) Antonio Cianflone (46 anni, di Roccabernarda) Domenico Iaquinta (36 anni, di Crotone) Gianluca Lonetto (34 anni, di Crotone) Antonio Marrazzo (52 anni, di Roccabernarda) Michele Marrazzo (33 anni, di Crotone) Mario Riccio (68 anni, di Roccabernarda) Emanuele Valenti Carcea (33 anni, di Roccabernarda) Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione, ricettazione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, abuso d’ufficio, vari danneggiamenti e uccisione di animali.

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