Oliverio: anche la diga dell’Esaro va completata

Il presidente della Regione Mario Oliverio ha presieduto, alla Cittadella regionale, una riunione operativa per fare il punto sullo stato dell’arte per la realizzazione della Diga dell’Esaro, del livello di progettazioni delle opere: sbarramento, galleria di derivazione, centrale idroelettrica, impianto di potabilizzazione e collegamento con le principali reti acquedottistiche. Lo riferisce un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale. “Questa riunione – ha detto Oliverio – è per dare continuità alla nostra idea di chiudere definitivamente la vicenda delle grandi incompiute. La diga dell’Esaro rientra a pieno titolo nella triste storia di questa regione di opere avviate, di soldi spesi e cantieri bloccati. Io, contrariamente al passato, come ho fatto con la diga del Menta e come stiamo facendo con quella del Metramo, non sono qui per continuare la telenovela degli interventi e delle sospensioni dei lavori, con oneri e aggravi aggiuntivi, che si sono ripercorsi nel passato, ma per completare l’opera in modo da offrire finalmente alla Calabria, bacini, dighe per l’agricoltura, l’energia elettrica e, principalmente, per gli usi civili e potabili”. All’incontro con il presidente Oliverio erano presenti il Direttore generale del Dipartimento Presidenza, Domenico Pallaria; la Sorical, che è il soggetto attuatore dell’intervento, con il commissario Luigi Incarnato; il responsabile dell’Area operativa, Sergio De Marco; il responsabile del settore dighe, Andrea Fiorino, e Giancarlo Principato, docente all’Unical di progettazione di dighe e sistemazione idraulico forestali. Presenti anche il sindaco di Sant’Agata d’Esaro, Luca Branda, con l’assessore Emanuela Monita, ed il sindaco di Malvito, Pietro Amatuzzo. “È stato un confronto di merito – è detto nel comunicato – sull’opera e sulle possibilità concrete di arrivare ad una soluzione del problema, partendo da una ricognizione dello stato dell’arte e dalla verifica della situazione del cantiere. La Regione ha attivato 2 milioni di euro di finanziamenti previsti nel Patto per la Calabria per aggiornare il progetto e rimettere in moto l’opera, che rappresenta anche la soluzione definitiva per l’approvvigionamento dell’acquedotto dell’Abatemarco nei periodi di magra delle sorgenti, come quello attuale e per la Sibaritide e l’Alto Tirreno Cosentino nel periodo estivo a seguito delle maggiori presenze turistiche”.

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