Nuovo colpo alle organizzazioni criminali del reggino, dedite al traffico di stupefacenti. La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha messo a segno questa mattina l’operazione “Dirty Dig” che ha consentito di individuare e contestualmente sottoporre a sequestro, complessivamente, circa 2 chilogrammi di marijuana, circa 1.2 chilogrammi di hashish, 4 pistole semiautomatiche e oltre 140 proiettili. Arrestato in flagranza un rosarnese di 57 anni. Alcune pattuglie delle Fiamme Gialle, durante lo svolgimento di attività di appostamento e osservazione, hanno individuato un soggetto sospettato di detenzione abusiva di armi e di illecite produzione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. In tale quadro, grazie all’acume investigativo dei militari operanti, che spingeva gli stessi a riscontrare il contenuto del patrimonio info-investigativo sapientemente acquisito, si eseguivano mirate attività di perquisizione, interessanti sia le pertinenze di un esercizio commerciale gestito dal figlio del soggetto successivamente tratto in arresto, adibito alla produzione e alla commercializzazione di canapa industriale, che l’abitazione rientrante nella disponibilità del soggetto in questione, individuate a seguito di apposite attività di osservazione, pedinamento e controllo del territorio. Le attività di perquisizione predisposte ed eseguite dai militari consentivano di individuare e di sottoporre conseguentemente a sequestro un ingente quantitativo di materiale illecito, rinvenuto sotto un consistente cumulo di sabbia insistente su uno dei terreni adiacenti alla sede del menzionato esercizio commerciale. In particolare, dopo aver scavato in varie aree del terreno, si rinvenivano circa 2 kg di marijuana, circa 1.2 kg di hashish, 4 pistole semiautomatiche e oltre 140 proiettili: si procedeva così a sottoporre a sequestro quello che risultava presentarsi come un autentico “market dell’illecito”, alla luce sia della natura di quanto ritrovato, che delle modalità di occultamento del materiale illecito in questione. Al termine delle operazioni, il responsabile veniva tratto in arresto in flagranza di reato e condotto presso il carcere di Reggio Calabria “Arghillà”, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, prontamente notiziato degli eventi. Durante le operazioni di perquisizione veniva inoltre accertato come l’indagato detenesse illegalmente, presso i luoghi teatro dell’intervento dei finanzieri reggini, tre merli e un falco-gheppio (esemplari di fauna appartenenti a specie protette), dal momento che i primi risultavano essere rinchiusi in inidonee gabbie e privi dell’anello metallico inamovibile attestante la lecita provenienza degli animali, mentre il secondo risultava essere rinchiuso in un’inidonea voliera. I volatili così rinvenuti venivano dunque sottoposti a sequestro e conseguentemente affidati, per le relative cure necessarie e per l’eventuale successiva liberazione o riabilitazione, a personale specializzato dell’Associazione Mediterranea per la Natura – Centro di Recupero della Fauna Selvatica “Stretto di Messina” e dell’Associazione Anti-Bracconaggio “C.A.B.S.” che, prontamente, offriva la propria preziosa collaborazione.