Dopo circa un anno di lavori preliminari, culminati con il nulla osta da parte della Santa Sede, domani alle 10.30 presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria prenderà il via l’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità di don Italo Calabrò, sacerdote della diocesi di Reggio Calabria-Bova.
Don Italo Calabrò, morto 33 anni fa, conosciuto come il Parroco “che si prodiga per gli ultimi“, dedicò la sua vita prevalentemente ai poveri ed ai giovani.
A 24 anni, era già canonico.
Fu educatore ed insegnante nel seminario diocesano, assistente dei giovani d’Azione Cattolica (Giac) e poi degli Uomini Cattolici (Fuic).
Rivestì la carica di Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale; di ispettore di religione per l’Italia Meridionale e di presidente dell’Opera Diocesana Assistenza (Oda).
Cofondatore della Caritas Italiana di cui, per diversi anni, fu vicepresidente nazionale, rivestì anche il ruolo di presidente della Caritas Diocesana fin dalla sua fondazione, rivestendo anche l’incarico di Delegato Regionale dal 1971 al 1985.
Nel 1971 fu nominato Vicario episcopale per le attività assistenziali e caritative.
Dal 1974 divenne Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Reggio-Bova.
Fino al 1979 insegnò religione in diversi istituti cittadini.
Fu anche segretario e direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano, cerimoniere del Capitolo Cattedrale, viceparroco e, dal 1964 sino all’ultimo istante della sua vita, parroco di San Giovanni di Sambatello dove dispose di essere sepolto.