BONOMI E BRANCACCIO ALL’ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA COSENZA, OCCHIUTO: “PRIORITÁ A INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÁ”

A Mendicino, in provincia di Cosenza, presso il Parco degli Enotri Centro eventi Fondazione Carical si è tenuta l’assemblea di Confindustria Cosenza dal tema “Innovazione & Sostenibilità. Imprese protagoniste del cambiamento“.

L’avvio dei lavori è stato preceduto da un minuto di silenzio in onore del Presidente emerito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, morto a Roma venerdì scorso all’età di 98 anni.

All’evento hanno presenziato il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi e quello di Ance, Federica Brancaccio, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, industriali, autorità giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico, sociale e culturale regionale.

DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE DI CONFINDUSTRIA

In questo momento – ha detto Bonomi – il Governo non ha a disposizione risorse infinite e preparare una legge di bilancio quando ci sono ancora partite molto grosse aperte, diventa complicato. Siamo stati chiari, ci sono tre obiettivi: gli investimenti che vanno stimolati, le riforme e abbassare le tasse sul lavoro. Nonostante gli interventi fatti nel 2021 sul 2022 il cuneo fiscale è aumentato ancora e siamo uno dei paesi europei dove è aumentato di più. Bisogna fare un taglio strutturale al cuneo, sedici miliardi, di cui due terzi concentrati a favore dei lavoratori e un terzo per le imprese. Questo significa dare agli italiani una mensilità strutturale in più per tutta la loro vita lavorativa. Dobbiamo intervenire sulle diseguaglianze del paese, oggi abbiamo la possibilità di farlo, altrimenti continueremo a galleggiare, ma non otterremo i risultati che ci siamo dati.

Noi siamo il corpo intermedio dello Stato, abbiamo una funzione sociale che rivendichiamo, ma poi dobbiamo anche essere pronti a difenderla. Perché fare le cose giuste è molto più complicato di fare quelle comode. Abbiamo stupito il mondo dopo il Covid. Si parla di miracolo? No. Non è un miracolo. Noi abbiamo fatto i compiti a casa. Noi dopo le crisi del 2008, 2010, 2011 quando abbiamo preso le sberle, bisogna dirlo, abbiamo fatto i compiti a casa. Abbiamo patrimonializzato le nostre imprese. Abbiamo investito in ricerca e innovazione. Siamo andati sui mercati internazionali e abbiamo differenziato. Poi abbiamo avuto la fortuna di incrociare un provvedimento di politica industriale che era l’industria 4.0 e quindi noi ci siamo fatti trovare pronti alla sfida della ripartenza. Oggi la sfida qual è? È mettere l’uomo al centro, l’industria 5.0 ed è per questo che insistiamo molto perché dobbiamo investire per agganciare le transizioni che sono ineludibili: transizione green, transizione digitale, però per farlo servono investimenti.

Non chiediamo sussidi, chiediamo stimoli. E di aiutarci a investire in un momento molto complicato, in un momento dove la competitività a livello mondiale è fortissima. Stati Uniti e Cina ci hanno lanciato una sfida fortissima sulla competitività. La Cina lancia il piano Cina 2035 perché intende diventare la prima nazione per tecnologia al mondo. Gli Stati Uniti, visto quello che è successo in questo periodo, decidono che le filiere strategiche devono tornare negli Usa, vogliono il controllo delle loro filiere strategiche e investono trilioni di dollari. L’Europa fa un’altra scelta che noi condividiamo, che è quella di dover diventare il continente più sostenibile, i campioni della sostenibilità. Noi vogliamo essere messi nelle condizioni di competere come gli altri, come Stati Uniti e Cina, e all’interno dell’Europa, perché la scelta delle vie nazionali, quindi gli aiuti di Stato, è una scelta sbagliata, che avvantaggia i paesi che hanno più spazio fiscale. In questo Paese non si sta dicendo quali sono i pericoli di raggiungere obiettivi così importanti in tempi così stretti senza un accompagnamento finanziario. E questo vuol dire perdere migliaia di posti di lavoro. Allora, o noi facciamo una riflessione seria, scevra dalle ideologie, o sennò il Paese non va avanti“.

L’assemblea pubblica degli industriali cosentini ha eletto nuovo presidente Giovan Battista Perciaccante.

Abbiamo necessità di rendere snella la pubblica amministrazione – ha detto il neo eletto – dove devono entrare i giovani calabresi che hanno tante qualità e dobbiamo fare in modo che restino in regione. Se crediamo nella Calabria, e noi ci crediamo dobbiamo cambiare approccio. Un occhio particolare alla criminalità, è necessario che la Calabria si liberi di questo macigno che la tiene bloccata“.

Presente all’assemblea anche il presidente della Regione Roberto Occhiuto.

DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE OCCHIUTO

In questi giorni stiamo programmando le risorse del Fsc, oltre due miliardi più quelle già impegnate alla Regione, e stiamo avviando la spesa del nuovo Por e molti degli impegni riguardano proprio l’innovazione e la sostenibilità. In una regione come la nostra bisogna creare le condizioni di uno sviluppo sostenibile che sappia guardare all’ambiente come una risorsa. Vanno incentivati gli sforzi nell’innovazione e il nostro compito è sempre incentivare. Ho sempre avuto un rapporto positivo con gli industriali e credo che anche loro abbiano verificato che c’è la voglia di un cambio di passo e raccontare una Calabria diversa, fatta di opportunità e non solo di problemi. Sono soddisfatto della circostanza che gli imprenditori calabresi hanno saputo dimostrare solidarietà anche in momenti difficili per la nostra regione e mi riferisco al periodo successivo alla tragedia di Cutro. In quella occasione il presidente Perciaccante mi chiamò e concordammo un progetto per formare gli immigrati nelle aziende che si occupano di edilizia. Dunque, un approccio orientato allo sviluppo, ma anche intelligente e solidale“.

 

 

 

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