BANKITALIA. RAPPORTO 2023: “ECONOMIA DELLA CALABRIA IN FRENATA”

A Catanzaro è stato presentato il Rapporto annuale della Banca d’Italia “L’economia della Calabria”.

I dati del 2023 dicono che il numero degli occupati nella regione è cresciuto dell’1,9 per cento ma l’economia è complessivamente in frenata, con una crescita che non va oltre lo 0,6% annuo rispetto al 2022.

A presentare il Rapporto è stato il Direttore della filiale di Catanzaro di Bankitalia Marcello Malamisura.

Gli andamenti macroeconomici

Nel 2023 l’economia calabrese ha rallentato, dopo il biennio di recupero sostenuto che aveva fatto seguito alla crisi pandemica. Sulla base dell’indicatore ITER della Banca d’Italia, l’attività economica in Calabria sarebbe cresciuta nell’anno dello 0,6 per cento (3,2 nel 2022), un dato simile al Mezzogiorno e inferiore alla media italiana. Il quadro macroeconomico ha risentito in particolare della perdita di potere di acquisto delle famiglie e dell’irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. Nel complesso, l’andamento dei consumi è risultato meno favorevole di quello degli investimenti.

In prospettiva, la situazione economica potrebbe beneficiare della forte frenata dell’inflazione registrata alla fine del 2023 in regione, così come nel resto del Paese, in relazione soprattutto al calo dei prezzi dei beni energetici. Possibili rischi al ribasso per la crescita potrebbero però derivare dall’ulteriore acuirsi delle tensioni geopolitiche, che pesano sull’incertezza e il clima di fiducia degli operatori economici.

Le imprese

Nel 2023 la crescita del fatturato a prezzi costanti delle imprese ha rallentato. Vi ha contribuito soprattutto la modesta dinamica del terziario, che rappresenta il settore prevalente dell’economia regionale. L’andamento è rimasto migliore nelle costruzioni, dove l’aumento dell’attività nel comparto delle opere pubbliche ha in parte compensato il rallentamento dell’edilizia residenziale privata. La produzione è invece scesa nell’industria in senso stretto, essenzialmente per le imprese di minori dimensioni, e nel settore agricolo, scontando gli effetti dei fenomeni climatici avversi registrati nell’anno. Nonostante il peggioramento delle condizioni di finanziamento gli investimenti sono aumentati, beneficiando anche di diverse misure di sostegno pubblico; in particolare, hanno continuato a crescere sensibilmente quelli destinati a migliorare l’efficienza energetica o incrementare l’utilizzo e la produzione di energia fotovoltaica, che hanno favorito la nuova accelerazione della capacità produttiva da fonti rinnovabili avvenuta in regione nell’ultimo biennio.

Malgrado l’aumento degli oneri finanziari, la redditività delle imprese resta elevata nel confronto storico, riflettendo ancora l’aumento dei prezzi di vendita e la modesta dinamica del costo del lavoro. La liquidità aziendale rimane sui livelli consistenti raggiunti durante il biennio 2020-21. Questo ha contribuito al mantenimento di tassi contenuti di mortalità aziendale, a cui ha concorso anche il rafforzamento complessivo della situazione economica e finanziaria delle imprese calabresi, in atto da circa un decennio. La performance dell’economia regionale rimane tuttavia condizionata dalla quota contenuta di nuove imprese ad alta crescita, soprattutto di quelle operanti nei settori a maggiore intensità di tecnologia e conoscenza. Inoltre, la Calabria si caratterizza per una bassa presenza di imprese multinazionali, che operando su scala globale potrebbero contribuire in maniera rilevante alla crescita economica, alla creazione di occupazione e al trasferimento di competenze tecnologiche.

Il mercato del lavoro e le famiglie

L’occupazione in regione è aumentata anche nel 2023, sia nella componente autonoma sia per quella alle dipendenze, alimentata ancora da un ampio ricorso ai contratti a tempo indeterminato. Il tasso di partecipazione al mercato del lavoro è risalito sui livelli del 2019, contrastando parzialmente l’effetto negativo legato al calo demografico, ampliatosi nel corso dell’ultimo decennio. In particolare, la dinamica della popolazione in età da lavoro risente sia del peggioramento dei saldi naturali e dell’invecchiamento della popolazione, sia soprattutto delle emigrazioni. Nonostante l’aumento delle persone in cerca di impiego, la difficoltà di reperimento della manodopera segnalata dalle imprese è però ancora cresciuta, riguardando principalmente figure tecniche o a elevata specializzazione.

Il reddito nominale delle famiglie calabresi ha tratto vantaggio dai miglioramenti nei livelli occupazionali, ma l’incremento registrato nel 2023 è stato più che compensato dall’inflazione, che ha frenato la ripresa dei consumi in atto dopo la pandemia. Le famiglie hanno continuato diffusamente a fare ricorso al credito bancario per sostenere la spesa per consumi; hanno invece ridotto la propria domanda di mutui legati all’acquisto delle abitazioni, che rispetto al passato è stato finanziato in misura maggiore con risorse proprie, potendo beneficiare anche dell’accumulo di risparmio realizzato nel corso della pandemia.

PDF RAPPORTO “L’ECONOMIA DELLA CALABRIA”

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