Goletta Verde di Legambiente ha presentato a Palmi, nel reggino, i dati del monitoraggio delle coste calabresi.
Emerge un quadro negativo con il 60% dei punti campionati risultati oltre i limi di legge.
In particolare, su 24 punti totali campionati tra il primo e il 17 luglio 2024, 11 sono risultati fortemente inquinati: tre in Provincia di Catanzaro, sei nel reggino, uno in Provincia di Cosenza, uno a Crotone e 3 nel vibonese.
Alla conferenza stampa hanno partecipato – tra gli altri – Anna Parretta, Presidente Legambiente Calabria; Alice De Marco, Portavoce di Goletta Verde; Salvatore Siviglia, Dirigente del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria; il Comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro Martino Rendina ed il Commissario Straordinario Arpacal, Michelangelo Iannone.
I DATI DI GOLETTA VERDE
In Calabria ci sono ancora 188 agglomerati in procedura di infrazione, secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea.
In provincia di Cosenza sono stati monitorati 7 punti: il punto a Cariati, località Olivaretti, in cui sfocia il fiume Nicà è stato giudicato Fortemente inquinato. Entro i limiti invece gli altri punti, ovvero la spiaggia presso la Foce del Fiume Noce a Tortora marina, nel comune di Tortora; la spiaggia presso la foce del fiume Bagni al confine tra Pantana – Santa Rosalia-macchia e Marina di Guardia Piemontese tra i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese; la spiaggia presso la foce del torrente Colognati, a Marina di Rossano nel comune di Rossano; la spiaggia di fronte al torrente Coriglianeto a Marina di Schiavonea, comune di Corigliano Calabro; la spiaggia presso la foce del Fiume Crati, in località Laghi di Sibari, nel comune di Cassano Jonio; la spiaggia presso il canale del pescatore a Villapiana Lido, nel comune di Villapiana.
Sono 3 i punti campionati in provincia di Catanzaro giudicati tutti Inquinati secondo il programma scientifico di Goletta verde: il mare presso la foce del torrente Spilinga tra Marinella e Gizzeria Lido, al confine tra i comuni di Lamezia Terme e Gizzeria; la spiaggia presso il fosso Beltrame, tra i comuni di Montepaone Lido e Soverato e la foce del fiume Corace presso il Lungomare Stefano Pugliese a Catanzaro Lido, nel comune di Catanzaro.
In provincia di Crotone su due punti, uno è risultato fortemente inquinato, la foce del fiume Esaro nel comune di Crotone, ed un punto giudicato entro i limiti di legge, la spiaggia presso la foce del torrente Passovecchio, sempre a Crotone.
Degli 8 punti analizzati nella provincia di Reggio Calabria 6 sono risultati fortemente inquinati e 2 Entro i limiti. I punti oltre i limiti sono: la foce del Fiume Mesima a San Ferdinando; la foce del Fiume Petrace a Gioia Tauro; il mare presso la foce del Torrente Caserta e il mare presso la foce del torrente Annunziata, entrambe presso il Lido Comunale di Reggio Calabria; la fiumara San’Elia in località Saline Joniche, nel comune di Montebello Jonico; la foce del torrente Menga a San Gregorio. Entro i limiti di legge invece i punti della spiaggia presso la foce del torrente Sfallasà a Bagnara Calabra e la spiaggia presso il Fiume Pantano Grande a Brancaleone Marina.
Infine, dei 4 punti prelevati in provincia di Vibo Valentia 3 sono risultati fortemente inquinati: si tratta della foce del Fiume Angitola nel comune di Pizzo; la foce del torrente Sant’Anna a Marina di Bivona, nel comune di Bivona e la foce del torrente Ruffa, in località Turiano nel comune di Ricadi. Risulta entro i limiti la foce del torrente Murria a Briatico.
“I dati del monitoraggio di Goletta Verde confermano le grandi criticità della nostra regione riguardo la depurazione delle acque reflue e la grave situazione degli scarichi abusivi – dichiara Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria.
Si tratta di problemi annosi collegati ad inefficienze amministrative, alla carenza di adeguati controlli, ma anche a logiche criminali. Nonostante l’impegno della Regione Calabria, è evidente che servono azioni molto più incisive e determinate per efficientare i sistemi depurativi, lottare contro le illegalità e per mettere in campo azioni risolutive. Anche quest’anno, infatti, oltre la metà dei punti campionati risultano inquinati o fortemente inquinati. In molti casi, nel corso degli anni, Legambiente ha rilevato che alcuni punti risultano costantemente fuori limite. È il caso, per esempio, della foce del Fiume Mesima a San Ferdinando (Rc), un cosiddetto “sorvegliato speciale” per Legambiente e per il quale, la nostra Associazione, si riserva di valutare la possibilità di presentare un esposto”.