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I volontari dell’associazione Italia-Nostra sezione alto Tirreno hanno ispezionato la sponda sud del fiume Lao nel territorio di Orsomarso.
“Circa 700 metri di letamaio di rifiuti – scrivono gli ambientalisti – e non sapremmo trovare un termine più appropriato ed espressivo”.
NOTA STAMPA
Ringraziamo i nostri volontari che hanno voluto utilizzare i giorni di festività in attività’ di impegno civile ed ambientale in favore del nostro territorio.
È stata monitorata ed ispezionata la sponda sud del fiume Lao a partire dal ponte ad archi sulla strada provinciale , dove inizia la pista sterrata che corre sull’argine, fino alla confluenza nel fiume del canale Cionfrina: circa 700 metri di letamaio di rifiuti, e non sapremmo trovare un termine piú appropriato ed espressivo.
L’ ambiente fluviale è in grave pericolo con definitiva perdita di significativita’ .
É in pericolo l’ambiente marino.
É fortemente compromessa l’autorità delle istituzioni tutte, locali e regionali che non mostrano alcuna determinazione nell’ arginare questo fenomeno e colpire i recidivi dello scarico abusivo, dei veri incalliti delinquenti che sversano i loro rifiuti indisturbati e che meriterebbero solo le patrie galere.
Ciò che constatiamo rasenta l’incredibile:
– Rifiuti che stanno per essere travolti dalla corrente del fiume e trasporti in mare, oltre a quelli che hanno fatto da poco la stessa fine e nessuno é intervenuto o interviene per evitarlo.
– Il fiume Lao è zona speciale di conservazione di habitat e specie, ma qui il termine più appropriato è quello di distribuzione di questo sistema di protezione.
– Rifiuti che come da prassi consolidata finiranno bruciati per creare nuovo spazio per altri rifiuti in arrivo,sprigionando nubi tossiche pericolose per le abitazioni vicine e per la fauna.
-Rifiuti di ogni genere ormai inglobati tra le erbacce e le spine che li sul fiume continueranno il lungo processo di decomposizione e di inquinamento.
Ma la cosa più sconcertante è che proprio all’ inizio della pista sul ponte ad archi vi è un cartellone ben in vista che segnala che l’area del fiume é VIDEOSORVEGLIATA. Ma se é videosorvegliata, perchè i rifiuti continuano ad accumularsi su rifiuti e non ci risulta che sia stato colpito o sanzionato uno di questi delinquenti inquinatori?
Trasmettiamo questo resoconto documentato da immagini fotografiche :
1- All’Arpacal di Cosenza perché disponga con urgenza un sopralluogo e relazioni al presidente della regione Roberto Occhiuto e a chi altro è dovuto sullo stato dei rifiuti nell’alveo del fiume in considerazione delle ordinanze dallo stesso emanate in merito agli interventi di pulizia dei corsi d’acqua che hanno come sbocco le spiagge dell’ Alto Tirreno Cosentino.
2- Al comune di Orsomarso perchè intanto impedisca che i rifiuti prossimi alla corrente finiscano in mare ed intervenga con urgenza per bonificare finalmente l’area ey soprattutto che sbarri una volta per tutte gli accessi est ed ovest della strada sterrata che corre lungo l’argine del fiume Lao e la riapra dopo aver predisposto efficienti, seri e credibili servizi di videosorveglianza che costituiscano effettivamente una vera deterrenza nei confronti di tutti, delinquenti abituali legati all’ abusivismo edilizio e singoli individui.
3- Ai Carabinieri Forestali affinché relazionino su questa ormai annosa situazione incancrenitasi a chi di competenza perchè il fiume Lao non è una discarica dove in tutti questi anni sono stati rovesciati e smaltiti con il fuoco o con le piene del fiume tonnellate e tonnellate di rifiuti, ma un’area tutelata dalla legge quale zona speciale di conservazione mentre sta diventando tutt’altra cosa: rifiuti, coltivazioni nel letto del fiume, vegetazione ripariale in forte diminuzione.
4- Al presidente della regione Calabria perché l’impegno sulla pulizia dei fiumi sbandierato e promesso nelle sue ordinanze venga realmente attuato e non solo annunciato: sul fiume Lao la regione non ha mandato nessuno.
Se non sappiamo avere cura dei nostri fiumi, ecosistemi complessi di vita e di specie, ricchi di biodiversità, presidio ambientale dei nostri territori, in quale futuro possiamo contare sia per le aree marine che quelle collinari e montane?
Italia Nostra Sezione Altro Tirreno Cosentino.
03 gennaio 24