Cosche di ‘ndrangheta del vibonese in affari con i narcos albanesi per importare in poco meno di tre mesi circa cinque tonnellate di marijuana per un valore di dieci milioni di euro. E’ quanto emerso nell’inchiesta “Stammer 2 – Melina” che ha portato all’arresto di 25 persone tra Calabria, Puglia, Sicilia, Lazio, Toscana, Lombardia e Albania. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Direzione investigativa antimafia di Catanzaro, sono nate da uno stralcio dell’operazione “Stammer” che nel gennaio 2017 colpì le ‘ndrine vibonesi solitamente impegnate nel business della cocaina. L’operazione ha consentito ricostruire l’accordo criminoso tra le ‘ndrine vibonesi Fiarè di San Gregorio d’Ippona, Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto, Anello di Filadelfia e Franzè di Stefanaconi, tutte collegate alla più nota ed egemone cosca dei Mancuso di Limbadi. Tra gli arrestati compaiono tre capi cosca. I calabresi hanno scalzato il monopolio pugliese nella gestione del narcotraffico traffici nell’Adriatico ha detto in Conferenza stampa il procuratore Nicola Gratteri.